A Derthona Due.Zero, tanti spunti per conoscere l’anteprima dedicata al Timorasso, presentata l’ultima annata dei vini ottenuti dallo storico autoctono piemontese. Riflettori puntati sulle caratteristiche sensoriali del vitigno con la presentazione di due importanti ricerche scientifiche. ll premio Ambasciatore del Derthona 2024 a tre ristoratori del territorio.
Tortona, 8 aprile 2024) – Un’evento ricco e pieno di spunti, per confermare, se ancora ce n’era bisogno le ricche potenzialità del vitigno Timorasso. Lo si è potuto capire dalle tante declinazione dei produttori presenti e dall’interessante Masterclass organizzata. Un vino complesso e gustoso che si puo’ gustare ad ogni momento della giornata. L’evento Derthona Due.Zero si è tenuto nei giorni di sabato 6 e domenica 7 aprile, ed è statoorganizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi per valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco ottenuto dal vitigno Timorasso, simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi.
Due giorni di grande approfondimento che hanno visto, come ormai di consueto, la storica sede del Museo Orsi di Tortona teatro di molti appuntamenti, a partire dal grande banco di assaggio dove appassionati e operatori del settore hanno potuto degustare in anteprima i vini dell’annata 2022, oltre alla produzione complessiva delle 57 aziende presenti.
“È stata un’edizione ricca di contenuti scientifici di grande approfondimento, che hanno confermato l’originalità di un vitigno in grado donare complessità sensoriale e sviluppo nel tempo” afferma Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi che raggruppa 108 produttori. “La diversità delle tante interpretazioni di Timorasso presenti sui Colli Tortonesi, dovute alla eterogeneità disegnata dai diversi terreni e alle 6 valli nelle quali trovano spazio i vigneti di questa varietà, insieme ai diversi stili adottati dai produttori, rappresentano una ricchezza della quale siamo orgogliosi e che vogliamo preservare con forza”.
Due importanti ricerche scientifiche, presentate per la prima volta e solo per la stampa specializzata, hanno svelato la sorprendente complessità sensoriale dei vini ottenuti dal vitigno Timorasso. La Prof.ssa Monica Laureati, docente di Analisi Sensoriale presso l’Università degli Studi di Milano, con un intervento dal titolo: “Sulla identità sensoriale del vino Timorasso (Derthona)” ha illustrato l’incredibile ricchezza aromatica che questa varietà si porta in dote grazie ai risultati di un’approfondita ricerca che per la prima volta ha indagato le sue peculiarità aromatiche. La Prof.ssa Maria Alessandra Paissoni, dell’Università di Torino, ha invece mostrato i risultati di una ricerca dal titolo “Aspetti chimici e sensoriali sull’aroma dei vini a base Timorasso dell’ultimo decennio”, condotta in collaborazione con Hochschule Geisenheim University, che ha indagato il profilo chimico-fisico di una serie di vini Timorasso dal 2015 al 2021 per la determinazione delle sensazioni volatili.
Molto partecipato, nella giornata di domenica, anche il convegno dal titolo “L’innovazione in settori tradizionali: driver di crescita, sostenibilità e sinergie territoriali” che si è svolto presso la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, con tanti interventi e la tavola rotonda con Derthona Giovani, Gavi Giovani & Gran Monferrato.
Le colline del Tortonese hanno accolto una trentina di giornalisti, sia italiani che internazionali, che hanno potuto conoscere approfonditamente, grazie ad una degustazione professionale, le caratteristiche dell’ultima annata in commercio, la 2022, oltre ad una serie di campioni di Riserve dell’annata 2021.
“La stagione 2022 è stata certamente estrema, quasi per cuori forti, a causa delle temperature davvero molto elevate, ma al tempo stesso sorprendente e al di sopra delle aspettative” ha spiegato Davide Ferrarese, agrotecnico di VignaVeritas. “Abbiamo registrato temperature anche sopra i 35 gradi, che costringono la vite a rallentare decisamente la sua fase vegetativa. La vendemmia è stata tra le più anticipate di questo territorio ed è iniziata con le prime partite già a fine agosto. Nonostante questo l’acidità media non ne hanno risentito e l’uva ha raggiunto una piena maturazione: questo dimostra come il Timorasso riesca a contrastare, più di altre varietà, i cambiamenti climatici in atto”.
Quasi scomparso all’inizio del nuovo secolo, quando si contavano solo 3,5 ettari, oggi il Timorasso trova spazio in 400 dei complessivi 1280 ettari vitati presenti sui Colli Tortonesi per una produzione complessiva di poco più di un milione di bottiglie, ma con l’obiettivo di arrivare a tre in futuro. Non facile da coltivare e bisognoso di particolari attenzioni in vigna, il Timorasso dà il meglio di sé lungo le sei valli – Ossona, Grue, Curone, Scrivia, Borbera, Spinti – che da nord a sud disegnano questo territorio. Un’area molto vasta, caratterizzata da altitudini ed esposizioni differenti anche all’interno della stessa valle, e terreni argillosi, compatti, costituiti in molti casi anche dalle cosiddette marne di Sant’Agata Fossili, le stesse presenti lungo la dorsale che da Barolo arriva fino alla Toscana.
“Che fosse un vitigno ricco di personalità, grazie ai suoi particolari aromi, ce n’eravamo accorti sin dai primi e pochi campioni prodotti e degustati negli anni ’90, ora abbiamo capito anche perché” ha aggiunto Gianni Fabrizio, giornalista e uno dei curatori della Guida del Gambero Rosso, considerato il massimo esperto e conoscitore storico del fenomeno Timorasso. “La forza di questo territorio e di questo vitigno risiede nella sua diversità e nella sua tipicità. Qui, una accanto all’altra, troviamo filosofie produttive differenti: c’è chi vuole conservare le note aromatiche più fresche, con la presenza di acidità vive e importanti, dall’altra parte chi lascia il vino più a contatto con l’ossigeno e opta per macerazioni sulle bucce, con o senza controllo delle temperature. Nascono grandi vini in entrambe le categorie, in grado di invecchiare egregiamente”.
L’ultima edizione di Derthona Due.Zero ha visto anche quest’anno la nomina dell’Ambasciatore del Derthona 2024, iniziativa ideata dal Consorzio dei Colli Tortonesi per premiare il lavoro e la dedizione di quei professionisti del settore che ogni anno si impegnano a far conoscere questo territorio e il suo vitigno simbolo. Quest’anno il premio è stato assegnato a tre ristoranti che valorizzano la presenza del Derthona nelle loro carte dei vini: Anna Ghisolfi e Cavallino a Tortona (AL), Foresteria La Merlina a Dernice (AL).