Conclusa la ventunesima edizione di Amarone Opera Prima dedicata all’anteprima dell’annata 2020

Evento reso ancor più importante e simbolico per la decorrenza del centenario del Consorzio vini Valpolicella (1925- 2025)

Di Federica Paridi

Il 1 e 2 Febbraio si è tenuta al Palazzo della Guardia a Verona la ventunesima edizione di Amarone Opera Prima dedicata all’ annata 2020 di questo iconico vino simbolo della città. Ecco alcuni numeri di questa edizione: Settantaquattro aziende e 106 giornalisti accreditati di cui 73 provenienti da 26 nazioni dall’Argentina agli Emirati Arabi Uniti, dal Giappone agli Usa, dalla Polonia alla Cina fino a Singapore e UK. L’evento come di consueto si è svolto a Verona (palazzo della Gran Guardia), dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025.

Per il presidente del Consorzio Vini Valpolicella Christian Marchesini questa appena conclusa ha rappresentato una “speciale edizione, che guarda al futuro e, in particolare, ai nuovi margini di potenziale crescita della denominazione in uno scenario evolutivo accelerato, che ci impone un cambio di paradigma fondato su strategie e approcci rinnovati. Un impegno che ci vede sempre più attivi sul fronte della promozione e che le aziende stanno premiando sia in termini di partecipazione record all’evento che di adesioni al Consorzio, con 51 nuovi associati nel 2024”.

L’incontro si è focalizzato più che sulla storia del Consorzio rossista veneto rappresentato con più di 2400 aziende, 360 imbottigliatori e un vigneto di circa 8600 ettari, per un valore economico della denominazione di circa 6 miliardi di euro. Futuro che deve mantenere in modo intangibile la propria identità ed immagine, il proprio Brand, ma rivolto ad una maggiore segmentazione: l’Amarone presso un pubblico principalmente composto da consumatori in età matura, il Ripasso presso i Millennials ed il Valpolicella per i giovani.

Ciò si riflette anche per i mercati dove l’Icona, l’Amarone deve crescere negli Stati Uniti, dove prevale nella East Coast da New York alla Florida, ma anche in Giappone o in Cina, dove già l’Amarone vanta una quota molto alta sul totale del proprio export (10%). L’Esploratore, il Ripasso, più verso l’Estremo Oriente ed il Sud America. L’occasionale, il Valpolicella, in tutti i mercati. In sintesi – secondo il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini: “l’Amarone dovrà proporre al mondo un proprio ‘cocktail’, fatto di aree produttive e diverse vallate, del brand Verona, di stile e coerenza per un metodo atto a divenire esso stesso espressione di territorio”.

Segue poi un’attenta e dettagliata descrizione dell’annata viticola del 2020 in Valpolicella riferita come “un susseguirsi di eventi che ha intrecciato la natura e il clima in modo unico, dando vita a un ciclo che ha messo alla prova, ma anche premiato, i produttori. La 2020 è stata un’annata che ha messo alla prova la natura e i viticoltori della Valpolicella, un anno in cui il clima ha alternato momenti di estrema siccità a piogge abbondanti, con sfide lungo tutto il ciclo vegetativo. La competenza dei viticoltori, ed Il ‘saper fare’ antico ha permesso di superare le difficoltà climatiche e di ottenere vini di qualità, che raccontano la storia di un territorio capace di regalare frutti eccezionali anche in annate complesse. il Consorzio è impegnato a monitorare lo stato delle uve anche durante l’appassimento, tramite campionamenti nelle diverse aree della Valpolicella.

Secondo il panel composto da enologi e degustatori, l’Amarone 2020 ha un’ottima dotazione acidità e di tipicità e un corredo aromatico ben bilanciato fra le note varietali, frutto dell’appassimento e dell’affinamento. Colore di grande intensità e profondità, strutturati con tenori alcolici equilibrati.

Ecco alcuni dei miei assaggi in giro tra i banchi dei 78 produttori presenti:

SABAINI. Corvina (40%), Corvinone (35%) Rondinella (20%) e Oseleta (5%). Vigneti collinari nel paese di Illasi  e Oasi Musella, provincia di Verona. Rosso rubino intenso con riflessi granati. Al palato di corpo, intenso, frutta rossa sotto spirito, con note speziate, di caffè e di cacao.  Il RISERVA: Vigneti del Monte Castello d’Illasi e Monte Tomelon in Val d’Illasi. Elegante al naso con sentori di frutti rossi sotto spirito e cioccolato Complesso, intenso. Equilibrato e persistente.

BOLLA:  Corvina Rondinella. Asciutto, setoso, corposo, note di amarena e prugna. CLASSICO 2017: Rosso rubino intenso con riflessi granati. Frutta ossa matura, spezie dolci e note di cacao. Al palato è corposo, vellutato, con tannini morbidi e un finale persistente.

MONTRESOR: Amarone della Valpolicella DOCG Satinato. Nel 1921 Giacomo Montresor brevettò la bottiglia satinata per proteggerne il prezioso contenuto dalla luce dell’oceano, durante i primi trasporti via nave verso il Nord America. Rosso rubino intenso. Al naso sprigiona note di frutta rossa matura e delicati sentori speziati. Al palato risulta corposo, caldo e vellutato con retrogusto di amarene e spezie.

NOVAIA 2010: cuoio, tartufo, spezie, tabacco, note di mandorla, amarena dolce, prugna schiacciata, pepe nero, tannini vellutati e fermi e fresca acidità.

PASQUA Corvina, Rondinella, Corvinone, Negrara – Colore rosso intenso. Frutti rossi, ribes, ciliegia, note speziate, cacao, tabacco, note di vaniglia. Vellutato. Avvolgente.

ZYME’: Corvina 40%, Corvinone 30%, Croatina 5%, Oseleta 10%, Rondinella 15%. Rosso rubino intenso con riflessi granata. Note di ciliegia sotto spirito, prugne, liquirizia, accenni di tabacco da pipa e leggere sfumature di cacao. Mineralità.

BERTANI: colore rosso intenso, con riflessi violacei. Ciliegia molto matura, amarena e frutti di bosco. Note speziate e di frutta secca. Al palato corposo e fruttato, con tannini morbidi. MONTETONDO: Nelle date del 1 e 2 Febbraio si è tenuta al Palazzo della Guardia a Verona la ventunesima edizione di Amarone Opera Prima dedicata all’ annata 2020 dell’Amarone, il vino simbolo della città. Evento reso ancor più importante e simbolico per la decorrenza del centenario del Consorzio vini Valpolicella (1925- 2025)

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